Nel 1980, varcato lo stretto di Messina per assumere l’incarico di insegnamento di tecniche dell’incisione all'Accademia di Belle Arti di Bologna, decisi di dotarmi di nuovi “ferri del mestiere” per il mio atelier bolognese ed acquistai un nuovo torchio calcografico.
Scelsi un Bendini dopo una visita alla sede di Via Modigliani 31- Bologna, dove si producevano i torchi calcografici tipo Liv/53, Liv/73 e Liv/73 motorizzato.
Scelsi il Liv/73 non motorizzato che mi avrebbe consentito di stampare i fogli cm.70x100 e di compiere il tipico movimento del torcoliere ed,in pratica, di girare con emozione la stella. Fu un’ottima scelta che nel tempo ho avuto modo di verificare e, tante istituzioni artistiche italiane si sono dotate di questi torchi ; tuttora studenti e docenti li usano con piena soddisfazione.
Nei primi anni 2000 ho conosciuto Mirella Bendini una delle eredi dell’esperienza meccanica della sua famiglia ed interessata a frequentare il mio corso di tecniche dell’incisione; la sua sensibilità grafica, il vivo desiderio di conoscenza, insieme al mio impegno didattico, hanno fatto pervenire nel tempo, a Mirella buoni risultati tecnici ed espressivi.
Di recente, con entusiasmo, mi ha informato di volere ricominciare la produzione dei torchi calcografici Liv. avendo maturato le basi per portare avanti quest’iniziativa … ce l’ha nel sangue!
Contribuisce così a tenere alta l’attenzione nei confronti dell’incisione che, a Bologna, vanta una grande tradizione.
Clemente Fava
Già docente di tecniche dell'incisione all'Accademia di Belle Arti di Bologna
Bologna luglio 2015
Il torchio strumento di sempre: alter ego di una vita. Quando iniziai la conoscenza della stampa da giovane studente, mi premurai da subito di dotarmi degli strumenti del mestiere; convinto, come molti che “l’abito non fa il monaco”, ma che un buon vestito mi avrebbe aiutato a muovermi meglio.
Il tempo ha confermato questa idea nella scelta dello strumento principe: il torchio calcografico. Da subito orientato al torchio Bendini; sperimentato nella mia formazione e ritrovato in seguito nei laboratori d’incisione calcografica, nelle diverse accademie in cui ho lavorato. Vissuto dai miei studenti come campo libero per imprimere le loro idee sulla carta.
Appartiene infine al mio quotidiano, al centro del mio spazio privato. Il mio studio ruota attorno al suo perno, il meccanismo usato sensibilmente chiosa le mie idee a margine di ogni foglio da me stampato.
Toni Pecoraro
Docente di Tecniche dell'incisione all'Accademia di Belle Arti di Bologna
Il torchio ed io
Io sono decisamente incoerente.
Sono felicemente e serenamente non credente, credo nella sacralità della vita ma non nell’anima … però…
Però mi trovo ad attribuire una coscienza di sé ad alcune delle cose che mi circondano e con cui ho rapporti di utilizzo.
Così è, ad esempio, per l’auto; ne ho possedute diverse e mai hanno avuto guasti durante i tanti viaggi. Sempre mi è successo che si guastassero o davanti a casa o addirittura in garage; così è stato per le forature, la rottura dello spinterogeno e dell’alternatore o il collasso della batteria. Un unico guasto in itinere è avvenuto in vicinanza di un concessionario che ha risolto il problema in meno di un’ora cambiandomi un pezzo, di sabato mattina.
Insomma, come se le varie auto possedute sapessero quello che mi aspettavo da loro e avessero una percezione del loro ruolo nei miei confronti.
Così mi succede anche per altre cose e tra queste per il mio torchio calcografico.
All’inizio abbiamo avuto qualche difficoltà di comprensione reciproca ma poi, svelandomi le sue qualità e alcune sue caratteristiche, si è rivelato un vero complice nel mio lavoro di incisore.
Mi è sempre sembrato che nel tempo si attivasse per dare i migliori risultati e per fare in modo di compensare i miei errori suggerendomi le giuste pressioni sul feltro, la velocità di rotazione e, strano ma vero, il senso di rotazione in cui stampare alcune lastre.
Anche quando tutto sembra perfettamente simmetrico si scopre che così non è in assoluto e, anche le macchine, hanno la loro personalità e si relazionano con noi in maniera non sempre comprensibile.
Nel tempo mi sono convinto che in questo rapporto “intimo”, che si trattasse di auto, attrezzi della mia falegnameria o delle mie biciclette o, appunto, del torchio, molto dipenda dalle qualità e caratteristiche dell’oggetto su cui è ricaduta la mia scelta; un rapporto iniziale di valutazione oggettiva delle sue caratteristiche costruttive, di funzionalità o estetiche ma anche e, forse soprattutto, fortemente emozionale che si consolida in una scelta quasi affettiva.
E’ un po’ quanto succede anche nei tanti rapporti umani nella nostra vita, squadriamo e cerchiamo di valutare i nostri incontri ma poi, nelle decisioni, quello che spesso prevale è un’inspiegabile empatia che ci pervade.
Perché non può essere così anche per le tante cose che ci accompagnano? Valutiamole oggettivamente ma cediamo anche all’emozione vero preludio di una futura sintonia e di intense collaborazioni.
Roberto Tonelli
Artista incisore
Dalla pagina facebook di Torchi calcografici Bendini
18 gennaio 2024
Anna Bergamini
Ne ho uno da 40 anni, i Bendini sono strumenti meravigliosi ed eterni che per me valgono tanto oro quanto pesano
Stefania Vecchi
o anch’io un Bendini…eterno!
Ne posseggo uno acquistato nel 79 appena finito l'accademia, sempre in funzione, perfetto, grazie s. Bendini
Marina Chioccetta
A dir poco meraviglioso, peccato non aver lo spazio
Franco EdyBinder Macchione
Molto bello!
Frontero Elena
la “Ferrari “ dei torchi!
Rik Olson
still use my Bendini here in California that I bought in Bolonga 48 years ago. Push button version adapted to US voltage.
Viviana Pesce Serrano
Nosotros tenemos una de estas prensas desde el año 1985. Es una maquina fantástica!! Es nuestro orgullo! Agua Tinta ! La trajimos desde Italia a Medellín Colombia!! Lo mejor de lo mejor!!
Abbiamo ricevuto il nostro torchio Bendini d'annata da un professore d'arte in pensione, che lo aveva conservato smontato pezzo per pezzo.
L'aiuto di Mirella e Angelo è stato fondamentale per la ricollocazione dei meccanismi resi di nuovo funzionanti.
La prima volta che lo abbiamo usato ci è sembrato, per la morbidezza e la scioltezza con cui la lastra scorreva sotto il rullo, di correre su un'autostrada dopo anni di sterrata.
Il nostro Bendini fa mostra di sé nella vetrina del nostro laboratorio, dove ogni volta l'happening di stampa acquista valore aggiunto anche grazie all'armonia delle sue forme: movimentare la sua ruota a stella è un vero piacere, la precisione della sua meccanica fa il resto.
LeMagnificheEditrici
laboratorio di arti grafiche-Bologna
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"Il mio percorso artistico prende il suo avvio con lo studio approfondito e meditato dell’arte del secolo diciannovesimo, con particolare riguardo dell’arte preraffaellita ed il simbolismo (Rossetti,Burne-jones,Moreau,Redon, solo per citare alcuni nomi, senza per questo trascurare i fenomeni artistici paralleli), per concentrarsi sull’opera grafica di Aubrey Beardsley che si svilupperà nell’Art Nouveau, e dei suoi innumerevoli e valenti seguaci, quali Clarke,Alastair,Egan.
Le opere letterarie di Wilde,Swinbune,Baudelaire,Verlaine,Rimbaud, fino a risalire al romanzo gotico tardo-setecento del Lewis e della Radcliffe, sono parte tutt’altro che irrilevante del mio cammino.
Il temaceltico-arturiano si impone nel primo periodo della mia attività incisoria,dopo molti viaggi in Bretagna e la conseguente scoperta, attraverso numerosi testi scritti, dei miti e delle leggende di quella terra misteriosa ed affascinante.
Il linguaggio incisorio si confà perfettamente anche nelle opere più recenti e distanti dal tema iniziale alla mia irrinunciabile
esigenza assoluta biodimensionalità, con spazi semplicemente evocati, e di una linea di contorno depurata quale tagliente mezzo per ottenere una completa astrazione, una sorta di “raggelamento”
di figure esistenti solo in un universo parallelo, una realtà AUTRE di immota e ambigua bellezza, tale quale l’aldilà celtico (il Sidhe), o il mondo incantato e vagamente perverso del romanzo “Venere e Tannhauser” di Beardsley."
SONIA DE FRANCESCHI artista e docente all'Accademia AD'A-Firenzee con questo LIV73 esegue la stampa delle sue affascinanti
opere!!!!
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Opera dell'artista Federico Putzulu- Titolo: "Caminera",
Tecnica Acquaforte, mm150x160. Anno 2017
Buonasera signora Bendini,sono Federico Putzulu, a settembre dello scorso hanno ho acquistato il torchio
calcografico modello LIV 53, a causa di una serie di contrattempi son riuscito a dedicarmici solo da un mese a questa parte, in allegato le mando la primissima stampa "corretta" che sono riuscito
a fare su una mia incisione raffigurante un viottolo di campagna sarda,è mi fa piacere condividerla con lei .Il torchio è perfetto complimenti,Cordiali saluti
Federico Putzulu Sini
Yes it was true craftsmanship, the likes of which you rarely see today. Your family made incredible presses.
Sì, era vero artigianato, del calibro di che si vede raramente oggi. La tua famiglia ha fatto delle presse incredibili. G.A.
14-9-2020
Egr. Sig.ra Bendini ho il piacere e l'onore di aver acquistato tanti anni fa un torchio dei vostri: non è solo un torchio è sicuramente anche una bellissima scultura!!!!! Piacere di conoscerLa e buona serata. Gi Morandini
2-8-20
Grazie mille gentilissima, con questo torchio bendini il mio amico Lorenzo ha collaborato per molti anni con le edizioni della bezuga stampando opere di molti artisti importanti.
Fabio Carmignani
Opera dell’artista RICCARDO PREVOSTI
Fu Luigi Corsini che, subito dopo i cinque anni di scuola in stamperia, mi consigliò di acquistare un torchio Bendini e così mi recai a Bologna e ne acquistai uno 50 x 100 che ancora ho! Erano i primi anni '80 ('83 o '84 forse...) e fu un signore molto gentile e premuroso, che ancora ricordo, a seguire la vendita e da allora l'ho sempre consigliato anch'io. Un caro saluto. Riccardo
Luigi Corsini
Nasce a Urbino il 20 settembre 1937. Ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento della calcografia presso l’Istituto statale di Belle Arti di Urbino, perfezionandosi poi nella stamperia 2 RC di Roma, dove ha collaborato alla realizzazione di opere dei maggiori artisti
contemporanei. La sua istintiva curiosità per le nuove esperienze incisorie vissute durante l’avventura romana gli ha permesso di incontrare i grandi artisti che hanno segnato la storia dell’arte moderna italiana: Fontana, Burri, Capogrossi, Turcato e tanti altri con i quali ha collaborato, come stampatore, alla realizzazione delle loro incisioni. Espone in personali e collettive in varie città d’Italia e all’estero con la mostra a Madrid del marzo 1979 per il XXIII Salòn Internacional de Grabado. Nel 1984 è alla Biennale d’arte contemporanea “Gasparo da Salò”.
Sue incisioni sono presenti nel “Repertorio degli incisori italiani”, a cura del “Gabinetto delle stampe antiche e moderne” di Bagnacavallo (Ravenna), e in collezioni private e pubbliche.
Muore a Brescia il 17 settembre 2007. In gennaio 2013 la Galleria ab/arte di Brescia espone un’antologica a cura di Riccardo Prevosti.
FONDAZIONE IL BISONTE Artisti alla stampa
Ricevuto dall'arrista Stefano Minutella - Palermo
Buongiorno Signora Bendini, maggio 2021
Le scrivo dalla Sicilia,
ho acquistato uno dei vostri torchi qualche anno fa.
Oggi è un caro amico e fidato compagno di lavoro.
Opera dell'artista Stefano Minutella
vincitore del Premio 2021
ILARIA CIARDI dell'Accademia delle Belle arti di Ravenna.
Torchi calcografici Bendini......nel mondo
Il Bendini in trasferta a Rivarolo Mantovano per la mostra "Il Segno dei Ricordi", Incisori Mantovani del '900, vedute, mestieri e scene di genere, Palazzo del Bue, a cura di Anna Bottoli e Carlo Beccari, foto di Mariella Gorla
19 Ottobre 2021
Manifesto per la difesa della incisione originale. Pilar Dominguez
L'artista e docente Pilar Dominguez alla stampa di una sua opera con torchio calcografico Bendini mod.Liv73
Opera dell'artista Giovanni Simione
Bendini Mirella Torchi Calcografici LIV
Via B.Buozzi 25 40012 Calderara di Reno (BO)- Italy
info@bendinitorchiliv.com
cellulare +39 324 049 3788 whatsapp +39 349 443 6291
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Pagina Torchi Calcografici Bendini - Gruppo Torchi Calcografici Bendini
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I materiali di assoluta garanzia, la rigorosa accuratezza nella costruzione, la brillante e semplice soluzione meccanica fanno del
TORCHIO CALCOGRAFICO BENDINI nei modelli “LIV” 53 e "LIV"73, originale, uno strumento d'eccezione che consente di ricavare da lastre di rame, zinco, acciaio linoleum e legno le più impensate finezze ed i più perfetti risultati.
Molti noti artisti italiani e di altri Paesi europei , extraeuropei e di altri continenti usano con piena soddisfazione questo torchio, che costituisce dotazione insostituibile a Licei Artistici, Scuole d'Arte e Stamperie d'arte.
Grazie all’utilizzo di nuovi materiali, sono stati eliminati i punti di lubrificazione.
Il nuovo sistema di demoltiplicazione per il movimento stella/rulli consente di eseguire la manovra di stampa con il minimo sforzo ed ottenere un ottimo risultato.